Il datore di lavoro Il datore di lavoro come Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Tutto quello che c’è da sapere sul datore di lavoro RSPP, formazione compresa

datore di lavoro RSPPRispettare le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, dopo numerosi incidenti che hanno visto anche la morte di diverse persone, è oramai da diversi anni un obbligo per tutte le aziende private o enti pubblici.

Qualora si dovessero verificare incidenti sul lavoro all’interno di un’azienda, la responsabilità di essi ricade perlopiù sul datore di lavoro.

Questo perché è proprio il datore di lavoro ad essere il soggetto principale del dovere primario di garantire ai lavoratori la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Per garantirla il datore di lavoro si avvale di una serie di misure, perlopiù indicate tassativamente dalla legge (quasi tutte sono indicate nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro), adatte ad eliminare o quanto meno prevenire cercando di ridurre al minimo i possibili rischi sul lavoro.

Qui di seguito proviamo quindi a spiegare chi è il datore di lavoro e quali ruoli relativi alla sicurezza sul lavoro può svolgere.

Chi è il datore di lavoro?

Il datore di lavoro è il vertice del sistema aziendale ed il titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore e che, a seconda dell’organizzazione aziendale che dirige, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa.

Questa definizione varia leggermente quando parliamo di amministrazioni pubbliche. In questo caso la figura del datore di lavoro coincide con quella del dirigente dotato di poteri gestionali oppure con un funzionario che, pur non ricoprendo incarichi dirigenziali, è stato nominato dalla dirigenza ed ha la facoltà di decidere autonomamente sulla gestione dell’apparato che dirige.

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro?

Gli obblighi che ricadono sul datore di lavoro sono in sostanza 3:

  1. Vigilanza: soprattutto rivolta verso il delegato per controllare che stia svolgendo bene le mansioni sulla sicurezza che gli sono state trasferite;
  2. Valutazione, di tutti i rischi sul lavoro della sua organizzazione in modo tale da poter procedere alla redazione del DVR o Documento di valutazione dei rischi;
  3. Designazione del responsabile del servizio di prevenzione o protezione dai rischi, che ricordiamolo, può anche essere il datore di lavoro stesso.

Proprio per approfondire il punto 3 specifichiamo che il datore di lavoro può trasferire ad altri soggetti molte delle responsabilità penali previste per la sicurezza. Questo può avvenire attraverso una delega scritta, adeguatamente pubblicizzata (e con data certa), a patto che il delegato sia in possesso dei requisiti necessari, di tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti ed abbia l’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate.

Il datore di lavoro RSPP

Il datore di lavoro che intenda ricoprire il ruolo di RSPP deve informare preventivamente il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della sua decisione. Si tratta in genere di una decisione che serve a semplificare la gestione delle misure di prevenzione e renderne più efficace l’applicazione, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Tuttavia ci sono alcuni casi in cui il datore di lavoro non può assumere il ruolo di RSPP come i seguenti:

  • industrie estrattive con più di 50 lavoratori;
  • strutture di ricovero e cura pubbliche con più di 50 lavoratori;
  • industrie con più di 200 lavoratori;
  • centrali termoelettriche;
  • impianti ed installazioni con sorgenti radioattive;
  • aziende industriali a rischio di incidenti rilevanti soggette all’obbligo di notifica o rapporto;
  • aziende che producano o al cui interno ci siano depositi di esplosivi, polveri e munizioni;

La Formazione del datore di lavoro RSPP

Data la delicatezza del compito che il datore di lavoro andrà a ricoprire dovrà frequentare degli appositi corsi di formazione per RSPP.

Si tratta di che devono essere adeguati ai rischi che sarà possibile incorrere nei luoghi di lavoro o in cui potrebbero incorrere i lavoratori delle aziende in questione.

I corsi in questione sono anche calibrati sulla valutazione dei rischi dell’azienda del datore di lavoro che intende frequentarli e sono suddivisi in moduli di formazione:

  1. Il corso per il datore di lavoro RSPP modulo A: questo modulo offre una formazione sulle norme sulla sicurezza ed una formazione pratica. La durata è di 28 ore ed una volta finito, l’aspirante RSPP dovrà sostenere un esame di valutazione. Se questo avrà esito positivo allora potrà ricoprire il ruolo di RSPP oltre che ad accedere ai successivi moduli di formazione
  2. Il corso per RSSP – modulo B: questo modulo è anche definito il “modulo di specializzazione”. Pertanto si suddivide a sua volta in 4 corsi specifici (SP1, SP2, SP3 e SP4) che possono durare anche 68 ore sempre in base al settore in cui opera l’azienda dell’aspirante RSPP. Un valido può essere ad esempio il datore di lavoro di azienda di lavorazione dei metalli, un fabbro quindi, che voglia assumere il ruolo di RSPP e che pertanto dovrà frequentare solo uno dei 4 corsi di specializzazione di questo modulo.
  3. Il corso per RSPP – modulo C per datore di lavoro: se il datore di lavoro ha superato la frequenza del modulo A allora può specializzarsi ulteriormente frequentando il modulo C. Questo ha una durata di 24 ore ed affronta temi come la protezione dei rischi sia fisici, che di relazione e psicologici. Permette anche di organizzare le attività di comunicazione aziendali.

Una volta ottenuto l’attestato di RSPP però l’obbligo di formazione non si esaurisce. E’ infatti obbligatorio aggiornarsi, ogni 5 anni, tramite un corso di aggiornamento per RSPP datori di lavoro. Ovviamente l’aggiornamento sarà calibrato a seconda del settore Ateco (e quindi del rischio) di appartenenza dell’azienda.